Zaleuco: il legislatore visionario di Locri Epizefiri
Tra le figure più affascinanti e insieme enigmatiche della Magna Grecia, spicca quella di Zaleuco, il celebre legislatore di Locri Epizefiri, la cui esistenza storica si perde nella penombra che divide il mito dalla realtà.
Secondo le testimonianze giunte fino a noi, Zaleuco visse tra il VII e il VI secolo a.C. e fu il primo, in tutto il mondo ellenico occidentale, a donare alla propria città un codice scritto di leggi. Uomo di straordinaria integrità morale e di acutissimo ingegno giuridico, egli incarnò la volontà della polis locrese di sottrarsi all’arbitrio e alle discordie sociali, garantendo certezza e imparzialità nelle decisioni dei magistrati.
Le sue leggi, seppur pervenuteci in frammenti, riflettono principi di sorprendente modernità e rigore, come il divieto assoluto della schiavitù per debiti e l’obbligo morale di non disperdere il proprio patrimonio, salvo in casi pubblicamente riconosciuti come calamitosi. Emblematica rimane la sua legge più severa, quella che condannava a morte chiunque fosse stato colto a rubare, non per semplice spirito repressivo, ma per elevare il furto a simbolo di una grave frattura della fiducia comunitaria.
Il nome di Zaleuco è circondato anche da narrazioni leggendarie che ne accrescono il fascino e la statura morale. Una delle più celebri vuole che egli stesso, inflessibile nell’applicazione della giustizia, si privò di un occhio per non far cavare entrambi gli occhi al figlio, colpevole secondo le sue stesse leggi. Un gesto emblematico che lo elevò ad esempio supremo di equità e rettitudine morale, al punto da diventare un modello di riferimento per intere generazioni successive di legislatori.
Le fonti antiche, da Strabone a Cicerone, ne celebrano le qualità intellettuali e la profonda umanità, spesso accomunando Zaleuco ai grandi nomi della tradizione giuridica greca, come Licurgo e Solone. Eppure, diversamente da questi ultimi, il legislatore locrese emerge sempre come una figura meno tangibile, ammantata da una dimensione quasi sacrale, quasi divina, simbolo della ricerca incessante di una società giusta e ben ordinata.
Zaleuco rimane dunque una figura chiave per comprendere non soltanto la storia della Magna Grecia, ma anche quella più ampia e profonda ricerca del diritto come fondamento di una società civile e ordinata, un uomo che seppe conciliare in sé il rigore della legge con il più autentico senso di umanità e giustizia.